LUDICO SPORTIVO
Diventare cavalieri ed amazzoni è il desiderio che accomuna tutti i bambini nel momento in cui attraversano il cancello d’entrata di un centro ippico. A noi è affidato il compito di far loro realizzare questo sogno, di guidarli nella ricerca della relazione con l’animale, dando così modo alla loro passione di emergere. Per far ciò occorre ricordarsi che tutto quello che riguarda i bambini va affrontato con la necessaria precauzione, sempre rispettando il loro profilo psicologico.
Chi sono i bambini di oggi, cosa si aspettano, quali sono i loro timori e come possiamo farli appassionare all’equitazione sin dalle prime lezioni?
La Federazione Italiana Sport Equestri insieme ai professionisti del settore, ha riflettuto sulla necessità di individuare e adottare un metodo didattico-pedagogico moderno, che tenga in considerazione, ai fini della riuscita nell’apprendimento, l’importanza del fattore piacere e successo. Per questo la disciplina del Pony Games, già ampiamente collaudata in altri Paesi Europei, è sembrata la risposta più concreta che la F.I.S.E. potesse dare per soddisfare le necessità dei giovanissimi cavalieri che si affacciano allo sport equestre.
Le competizioni di Pony Games consentono a tutti i ragazzi, attraverso il confronto diretto, di valutarsi in modo costruttivo e obbiettivo.
Nel 1981 Jacques Cavè ha deciso di aprire una sezione pony all’interno del circolo ippico che dirigeva e la sua prima preoccupazione è stata, sin da subito, quella di evitare ai suoi giovani allievi la sofferenza inevitabilmente causata da un sistema di insegnamento dell’equitazione poco rassicurante e inadatto alla capacità di apprendimento di un bambino. La pedagogia mediata con il gioco è sembrata la soluzione più adatta. Nel 1988 grazie ad alcuni amici inglesi scoprì il Pony Games e così capì che questa disciplina poteva essere la soluzione ideale per l’avvicinamento dei piccoli allievi all’equitazione. Con il tempo i bambini ci hanno dimostrato che il Pony Games rappresenta la risposta ideale ai loro bisogni: è una scuola guida divertente per l’acquisizione dei riflessi necessari per sentirsi sicuri in sella, è una scuola efficace per diventare buoni cavalieri e, dal punto di vista dei genitori (aspetto estremamente importante) è un’attività di completamento, educativa e formativa, per imparare il rispetto delle regole delle collettività e, grazie al sistema di competizione in squadra, è una scuola di vita per orientarsi.
“Buon giorno, mi chiamo Bertrand, ho sei anni e mezzo e la cosa che amo di più è andare in bicicletta o su qualsiasi altro mezzo su ruote! Il pony, invece, mi fa paura e per questo non ho voglia di provare a montare in sella.”
La pensava così Bertrand, il figlio maggiore di Jacques e Marie Cavè. Un giorno un team di Pony Club al quale mancava un giocatore per poter partecipare ai Pony Games ha proposto a Bertrand di entrare nella squadra e, con stupore di tutti, il bambino ha accettato. Gli esercizi non lo hanno in nessun modo preoccupato, li aveva fatti in bici così tante volte che conosceva perfettamente le regole e le traiettorie da seguire.
“Quando è arrivato il giorno della gara non avevo affatto paura e mi sono concentrato sui giochi. Non ho fatto un solo errore perché non avevo nessuna intenzione di scendere dal mio pony! E mi è anche riuscito perfettamente il gioco delle due bandiere al trotto.”
La squadra di Bertrand è arrivata ultima quel giorno, ma il bambino ha un ricordo meraviglioso di quella giornata perché ha raggiunto il suo scopo: riuscire a gareggiare da solo, senza esser aiutato e in sella ad un pony.